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Imperfetto

by Ray Bilcliff, from Pexels

Mi sembra di essere in un’intersezione magica.

La luce autunnale, che si fa strada qui in basso, in mezzo alle pareti di roccia. Gli alberi, già multicolore. Il torrente, con la sua acqua gelata.

Ultimo giorno del corso di arrampicata. Qui sono da solo, ma un po’ più in là i miei compagni di questa breve avventura giocano con la forza di gravità.

Impossibile sentirsi più vivi.

Ognuno ha la propria definizione dell’essere vivo. La mia è quando sai davvero di esserci, che stai vivendo un momento speciale nel tuo spazio e nel tuo tempo.

Può succedere ovunque, e non servono avventure straordinarie. A me capita spesso, e nei posti ritenuti i più noiosi. Oggi mi capita qui. E vorrei durasse per sempre.

Ma non sarà per sempre, e sicuramente anche per questo è un momento speciale. Questo torrente e queste rocce saranno qui a lungo. Io già tra qualche ora sarò altrove. Sarò cambiato. Sarò nel mio futuro, diverso dal mio passato e diverso da adesso. Per questa piccola valle, il sole domani salirà, con calma, alla stessa ora, scalderà alcune ore, poi di nuovo lascerà che ombra e silenzio rendano pressoché immortale questo luogo. Alcune variazioni, da un giorno all’altro e nelle stagioni, che si ripetono di anno in anno. Il mutare è una faccenda parecchio lunga, da questa parti.

Il mutare, nella mia vita, invece, è questione di minuti. Qui sono praticamente un corpo estraneo. È impossibile sincronizzarsi con il tempo di questo luogo. Puoi solo contemplarlo, viverlo e lasciare che lasci in te qualche traccia benefica. Un po’ di distacco dalle preoccupazioni mondane.

Perché il problema non è solo il tempo, l’esserci o il non esserci.

Per noi umani il domani non può essere ignorato. Non posso ignorare i pensieri che serpeggiano nella mia testa, ciò che rende così imperfetto il mio esistere. C’è sempre qualcosa che non va. A volte è anche grave. E non puoi ignorarlo all’infinito.

La luce che irradia solo bellezza e poesia si intreccia a una mente grossolanamente terrena. L’assaporare quest’aria rinvigorente argina l’agitarsi di qualcosa per ora ignorato ma affatto lontano. La vita sa come reclamare attenzione.

Tuttavia, questo momento è benefico. Io mi cibo di questi momenti. Li immagazzino e li lascio andare allo stesso tempo. Servono in tanti modi. E so che questo momento resterà con me a lungo.

È tempo di tornare dai miei compagni. Per un piccolo ospite il tempo passa in fretta.